giovedì 16 maggio 2013

Random chaos

Non scrivo da parecchio.
Potrei dire che sono successe un bel po' di cose, ma... la triste realtà mi spinge ad ammettere che, ahimè, non è successo proprio nulla. Nulla di "produttivo", insomma.
Forse qualcosa di "positivo", ma nulla più. E "positivo" in modo molto soggettivo, chiaramente.

Non voglio star qui a dilungarmi sulle inesistenti avventure che hanno caratterizzato questi mesi di silenzio. Non voglio nemmeno giustificare a me stessa il motivo di questo silenzio.
In fin dei conti, sento i miei pensieri ogni giorno e ogni momento. Solo... non mi ci soffermo.
Quella che sento adesso è una semplice, devastante voglia di far uscire il caotico guazzabuglio di parole e sentimenti che mi si agita dentro - facendomi venire le vertigini, la nausea.

Non conosco nemmeno io l'esito di questa "riflessione". Probabilmente non scriverò nulla di rilevante, probabilmente mi fermerò al prossimo punto. Non lo so.

Ecco, è proprio questo, il punto:

non lo so.


Non so nulla, non vedo nulla, non sento nulla.

Ma forse dovrei correggermi.

Non so nulla perché non riesco a sapere; non vedo nulla perché non riesco a vedere; non sento nulla perché non riesco a sentire. E non riuscivo a dire.
Beh, non so quanto sia corretto l'uso dell'imperfetto; non so ancora se io stia riuscendo a dire qualcosa. Mi è difficile capirlo.

Eppure, so che si tratta di uno di quei periodi in cui vorrei dire, fare e provare tante di quelle cose che potrei anche scoppiare.
In certi momenti, mi sento proprio come una bomba ad orologeria con il meccanismo prepotentemente innescato.
Sento il cuore battere forte; percepisco le mani formicolare per la smania di agire; avverto l'impazienza scorrere nelle mie vene come fosse un torrente. Altro che sangue.
Il mio intero organismo si tende fino al limite per poter schiacciare quel pulsante che mi permetterebbe di - boom! - esplodere.

Ma qualcosa va sempre storto - o quasi.

La verità è una e una soltanto: tutto ciò che si ammassa dentro me, piuttosto che aprirmi la strada per qualcosa di bello, di stimolante, diventa un ammortizzatore - un'air bag - che trattiene l'onda d'urto.
Tuttavia, il meccanismo non si disinnesca. Continua e continua ancora, come una ruota destinata a girare a vuoto senza mai fermarsi. E l'energia si accumula, e il malessere cresce; non dà pace né ossigeno.
Ed io sono lì, impotente, ad osservarmi mentre vengo divorata dalle sensazioni negative e dal marciume.

Dalla tristezza.

E so anche che potrei reagire, con un po' di volontà. Ma non so, invero. La volontà mi è spesso sconosciuta.
Certo, probabilmente dovrei dire di essere io a non volermi presentare a lei, ma - quale sia il motivo - non mi è ancora dato saperlo.
Paura, forse? Forse. Ma di cosa? Mi sento spinta a dire "del confronto". Ma credo ci sia molto più di questo.
C'è molto da scavare, ma non credo di aver mai avuto una particolare attitudine per l'archeologia.


<< Tutte scuse. >>



Mavis 

venerdì 15 febbraio 2013

"Full immersion nella vita", disse Sarcasmo.






Che fffffrrrrrrrreddo! 
No, beh, sai com'è, siamo in inverno.

Ciò non toglie che io senta freddo e che voglia dirlo anche alle formiche, tanto per sottolineare il concetto. =3=
Per consolarmi, in questi giorni mi sono dedicata ad una full immersion su One Piece (visto che sono vergognosamente indietro), ho ripreso a vedere Hunter x Hunter (2011 version), mi sono messa in pari con il manga di Naruto (*W*), sono arrivata insieme a Frodo e compagni al Puledro Impennato (incontrando Grampasso! - nonostante io abbia il libro da Natale, sono rimasta indietro anche con quello), ho scritto la mia prima One-shot Yaoi (+.+), ho guardato Perks, ho guardato l'action trailer di God of War Ascension sino a farmi sanguinare il cervello (ç_ç) e ho ascoltato Hanging On di Ellie Goulding (WITHOUT Tinie TRASH) sino a farmi sanguinare il cervello. 
Uhm, diciamo che è un piccolo riassunto. Ho fatto anche altro. Tanto altro.
Tipo dormire.
Mangiare.
Dormire.
E di nuovo mangiare (._.).

Ah, che bella la vita. 

Comunque, sarò io, ma questo 2013 non me la racconta giusta. Stanno succedendo un sacco di cose strane, tra cui la più recente caduta di frammenti di meteoriti (?) in Russia, le dimissioni del Papa ( non che le dimissioni di QUESTO Papa mi dispiacciano così tanto...), l'abbandono dell'Accademia da parte della sottoscritta... OPS! L'ho detto. 
Pazienza.
Ad ogni modo, no, non voglio portare sfiga, ma l'ho già detto in precedenza: avrò sangue Maya nelle vene (=ç=).
E chissenefrega.

"Le cose davvero importanti sono altre, suvvia", disse Sarcasmo.

Tipo i lobi alternativamente lunghi di Enel (Eneru) di One Piece (Saga di Skypiea).




La perversione di Hisoka nei confronti di Gon (sarà una versione alternativa di Pedobear?) 



e la dolce famiglia Zoldyck (amo Killua, ma solo lui).


Il pianto di Zabuza per la morte di Haku.


I want to go to the same place you&#8217;re going&#8230;




La figlia di Kratos che si sgretola tra le sue mani (T__T).





Eccetera, eccetera...

Uhm, direi che i toni sono leggermente scesi. Sembra proprio che io non riesca a fare a meno di impiantare un po' di depressione in ogni post. Sarò un caso patologico? D:
Tanto è vero che la one-shot che ho scritto è malinconica; e ne ho altre due in cantiere, di cui una altrettanto malinconica, se non di più.

Sì, sono un caso patologico.

Quella "altrettanto malinconica" riguarda Gacchan... Ehm, volevo dire, Gaara e dovrebbe ambientarsi nel lasso di tempo in cui è "ancora senza vita". 
E la colpa è di una canzone degli Evanescence che ho da poco scoperto, ovvero: Lost in Paradise (Qui!).

Comunque, semmai dovessi essere soddisfatta del mio lavoro, la posterò anche qui.


Basta. Sono sicura che, un giorno, questo blog scomparirà per  non essere più torturato da me e dalle mie lagne. 
Ma io non mi arrenderò! \m/ 





Fissazione del momento:

It's time - Imagine Dragons









Mavis =^_^=




lunedì 7 gennaio 2013

What the Hell?!

Asdfghjkl.


Too cute.


Sì, avevo pensato anch'io che, dopo una settimana di tormenti, sarebbe stato giusto scrivere qualcosa di allegro.
Ma non è matematicamente possibile!
E non riguarda la fanfiction di cui ho parlato nel post precedente, bensì... un demone!
Esatto, un demone che, oltre ad averci felicemente fatto notare come tutti i libri che dovremo studiare solo per la sua materia siano costituiti da circa 2500 pagine (e non sto scherzando, sono almeno 500 pag. a libro) e ad averci assegnato i compitini per casa (dopo ben 8 ore di lezione, più 2 ore di vagabondaggio per le vie della città), ci ha letteralmente terrorizzati! Mi ha terrorizzata! Sto per farmela sotto! E per una volta nella mia vita non sono sarcastica!
Beh, partiamo dall'inizio, dato che ritengo assai giusto rendere chiunque partecipe di questa disgrazia.
Alle 8.15 inizia la prima lezione con una prof che, senza esagerare, è una strafiga. Nel senso che, inizialmente, sembrava fosse anche lei una studentessa; ma, nonostante in realtà sia una prof, è una grande! (Sperando che continui ad esserlo). Tra l'altro, *momento di lacrime*, mi ha molto ricordato il Kakashi di Bad Luck in Misfortune, in quanto anche lei ha il vizio di lanciare gessetti in testa alla gente. *sospiro*
Comunque, la lezione è durata sino alle 13,00.

Qui, ha inizio la strada verso l'inferno.

Semplicemente perché, innanzi tutto, entro le 13.15 saremmo dovuti essere a lezione, in un'altra sede, con l'ancora sconosciuto essere. Senza tralasciare il fatto che, in questo misero quarto d'ora, avremmo anche dovuto mettere qualcosa sotto i denti (ma mi sembra anche giusto!).

Mangiamo, beviamo e blabla.
Ci dirigiamo nell'aula prefissata.

...

...

...

Suspance!

...

Magari anche no...

Vi dico solo che non mi sarei stupita se, sulla porta, avessi trovato, inciso, un bellissimo "Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate".


Come prima cosa, ho registrato l'alquanto inquietante buio pesto regnante nella suddetta aula.
Secondariamente, una figura. Una figura scura, in fondo, al centro della visuale. Con una candida, candidissima, voce che ci ha avvisati di essere in ritardo.

Un momento, cosa?! In ritardo? E il nostro povero stomaco, dove lo metti?! (Notate una qualche somiglianza con Piton ne "Il prigioniero di Azkaban", lezione sui lupi mannari? Ci mancava solo che dicesse "girate a pagina 394").
Avrei tanto voluto sgruntare a più non posso, ma l'unica cosa che ho fatto è stato cercare di non pensare. Non pensare all'imminente inferno.






(E mi resta ancora da sistemare la mia camera, la cucina, mettere il pigiama, sistemare la borsa per domani, ricontrollare e ripetere il lavoro svolto, dato che domani ci interrogherà su questo, strapparmi i capelli, fare ricerche su internet, strapparmi i capelli, bere una camomilla alla pesca per conciliare un sonno che non verrà comunque, strapparmi i capelli e, poi, forse, rilassarmi e andare a letto... per poi svegliarmi giusto 5/4 ore dopo ^_^).







- Mavis  =^_^=


mercoledì 2 gennaio 2013

Inconcepibile?

Sì, inconcepibile.

Assolutamente inconcepibile.

Tremendamente inconcepibile il modo in cui una storia riesce ad entrare in ogni più piccola fibra del nostro essere, infettando cellule, sangue, cuore, anima.
Qualcuno mi chiami pure folle, ma, io, non posso fare a meno di sentirmi distrutta; letteralmente a pezzi.
No, non esco da nessuna storia d'amore e quant'altro.
Ciò che mi ha praticamente smontato e rimescolato le ossa è una fan fiction. L'espressione che ho usato può o meno essere ortodossa, non mi importa. E' l'unico, stupido modo in cui posso provare a descrivere come mi sento, al momento.

Ho passato ben due notti senza dormire, per leggerla. E non so ancora decidere se pentirmene, o meno.
Sia chiaro, l'ho amata dalla prima all'ultima parola, dal primo all'ultimo punto. Tuttavia, mi ha sconvolta, e avrei voluto che non ci fosse stato, quest'ultimo punto. E' come se i personaggi mi avessero, all'improvviso, catapultata fuori dalla loro storia, per continuare senza di me. E' un senso di abbandono assurdo, anche per una come me che ha sempre avuto un attaccamento morboso a certe storie che ha visto, che ha letto.
Davvero, non so come esprimerlo.
Tutto questo mi fa venire una gran voglia di rileggerla da capo, ma ne ho quasi paura. Ho una voglia tremenda di riappropriarmi di tutte quelle sensazioni che mi ha donato, ma, al tempo stesso, mi tiro indietro all'idea di dovermene, poi, separare un'altra volta.
Lo so, sembra il discorso di una persona folle, ma non ho mai detto di appartenere all'ordinario.
E sapete qual'è la cosa più assurda? Volete sapere qual'è la beffa? Semplice. La storia appartiene ad un genere che, non molto tempo prima, ignoravo: il genere Yaoi (relazioni boyxboy). Ma, attenzione, non per questione di pregiudizio. L'amore è amore, da qualunque lato lo si guardi. Piuttosto, perché non scaturiva in me alcun interesse. Anzi, mi dava quasi fastidio che le trame originali di vari manga e anime venissero alterate (nel caso in cui si trattasse, appunto, di doujinshi o di fanfiction, poichè so che esistono manga e anime di per sè yaoi).
Tuttavia, l'interesse è saltato prepotentemente fuori dopo aver visto una Fan Art - yaoi - di una dolcezza impressionante.
Allora, ho cominciato a fare qualche ricerca su internet, a vedere qualcosa. Fin quando non mi sono imbattuta nelLa fan fiction, la quale riguarda il fandom di Naruto. Non credo ci sia bisogno di specificare che la coppia in questione è composta da Naruto e Sasuke (anche se, così, l'ho già specificato). Eh sì, proprio loro. In particolare, Sasuke che, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, data la "fangirlanza" (?) al suo seguito, non è per niente uno dei personaggi che preferisco.
Nonostante questo, non troverei persona più adatta da affiancare a Naruto, non in quella storia, in quel mondo a parte. E non perché sia OOC (out of character), anzi! Proprio perché i due protagonisti sono perfettamente IC (in character - tralasciando il fattore yaoi, dato che soltanto Kishimoto-Sama potrebbe delucidarci a questo proposito), l'ho amata così tanto.

Ha lasciato in me una miriade di cose importanti.
Mi ha fatto battere il cuore, mi ha fatto sorridere, mi ha fatto arrossire (beh.. le scene Lemon son quello che sono XD), mi ha fatto arrabbiare, mi ha fatto ridere a crepapelle, mi ha fatto venire enormi groppi in gola e mi ha fatto piangere, senza esagerare. Mi ha fatto sentire tutto, come se fossi stata lì, a vivere la storia insieme a loro.
Ma ciò che apprezzo enormemente è anche altro: questa storia ha fatto sciogliere, in me, quel grande blocco di insicurezza che mi ha impedito, per molto tempo, di avvicinarmi al mio strumento preferito, il pianoforte.
Perchè, in questa storia, non viene descritto solo l'evolversi di un amore difficile bensì essenziale per entrambi i protagonisti, ma risalta, in particolar modo, l'amore per le rispettive passioni. Infatti, in questa Konoha alternativa, Naruto e compagni frequentano un'Accademia, la quale garantisce loro di far maturare il proprio talento artistico, sia esso il canto, il ballo, la recitazione, la pittura.. la musica. La musica che sembra avvolgere Naruto in un aura speciale, quando è alle prese con i suoi strumenti. Mi sono rivista molto in lui, e questo mi ha aiutata.

La fan fiction si chiama "Bad Luck in Misfortune" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=328140&i=1), ed è qualcosa di sublime. L'ho amata talmente troppo che, durante la lettura degli ultimi 3 capitoli, la mia testa ha voluto gentilmente accompagnarmi con la canzone "A thousand years" (che non riesco proprio ad associare a quella porcheria di Twilight, ma queste sono opinioni strettamente personali).
E adesso, non posso arrivare ad ascoltare metà canzone che devo subito stopparla.
E adesso, visto che voglio farmi del male, la posterò qui, nella disperata consapevolezza che, quella storia, non avrà un seguito.




"I have died everyday waiting for you" (A thousand years)

"Avrebbe fatto di tutto perché il suo nome fosse sempre e comunque posto accanto a quello di Naruto, come se fosse l’associazione più normale del mondo. 
Uchiha e Uzumaki.
Sasuke e Naruto."   (cit. Bad Luck in Misfortune, cap. 40)


Non ho nient'altro da aggiungere. Anzi, una cosa ci sarebbe: grazie, Chiko, per ciò che hai donato a tutti noi.


*si nasconde in un angolo a piangere*



- Mavis




COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: Si prega di non far troppo caso alla presenza di "E" ausiliari con l'apostrofo (E'), in quanto mi sentivo fin troppo scazzata anche per aprire la mappa caratteri o digitare una qualsivoglia combinazione di tasti per ottenere suddetta lettera con il giusto ictus. Lo stesso vale per possibili orrori ortografici e/o grammaticali. Si ringrazia per l'attenzione è_é 

domenica 30 dicembre 2012

Big Period.. Attack!

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!

Or dunque, io mi chiedo: PERCHÉ A ME?! Sono forse quei dannatissimi Maya che, non avendo potuto scagliare il loro Big Bang Attack sulla terra, hanno rivolto le loro attenzioni su di me per poter sfogare il loro sadico e dannatissimo divertimento?

Figurarsi. Non credo ai Maya.
Certi atei ci hanno creduto, nei Maya, i quali, a loro volta, credevano in divinità quali Quetzalcoatl, eccetera.
Atei. Mi spiego?

Ma perché sto parlando di questo? Perché ho dannatamente cambiato argomento? Ho, per caso, sangue maya che scorre nelle mie preziosissime vene e mi si sta rivoltando contro?
Okay, piantiamola con i Maya. Personalmente, preferisco gli Aztechi. Solo proferirne il nome ad alta voce mi soddisfa. Provateci, se non mi credete. Aztechi! Ma poi che parlo a fare?
Dannazione! Dannati i Maya, dannati gli Aztechi e dannati i Sackville-Baggins insieme ai loro dannatissimi piedi scalzi e pelosi!

Una persona fa progetti per la sera di Capodanno, si organizza con amici, cibo, luoghi e - soprattutto - con i propri capelli. Va tutto bene, va tutto bene. Niente intoppi, per una volta. L'importante.. è crederci! No?

Certo.

Finché il tuo essere dannatamente FEMMINA non ti si rivolta contro. If you know what I mean.. (citazione necessaria - cit. Wikipedia).
Ora, senza fraintendere. Non mi attende un Capodanno sfrenato volto alla completa follia. No, era un semplice ritrovo tra amici, qualche giocata a carte, CIBO, e poi - forse - una dolce e tanto tanto romantica visione dell'alba. Infine, a casa a dormire come se non ci fosse un domani.
Era, poi, qualcosa di così tragico? No.
Ma se sei femmina e te ne capita uno davvero fastidioso, con crampi da farti vedere le stelle e una debolezza che neanche una scorpacciata di cento arance riuscirebbe a farti passare, allora sì, è abbastanza tragico.


Hey, girl, you okay?



Se poi, nel conto, aggiungiamo anche la disperazione della tua migliore amica che fa di tutto per convincerti ad andare lo stesso, assicurandoti che non ti sentirai male e pregandoti di non lasciarla sola, la cosa si complica.


Beh, se qualche fantasma compassionevole passasse da queste parti, mi fornisca, per favore, una rapida soluzione.
Io, nel frattempo, andrò ad ululare in santa pace.
Ossequi.






- Mavis  =°_°=

venerdì 28 dicembre 2012

La vittoria ha il gusto della pizza! - Mavis vs Nicholas, part 2






Tadaimaaaa! I'm back!
In sottofondo, nel pc, c'è la primissima opening di One Piece full version e cantata dai doppiatori di Luffy & co. Quindi, mi sento mooolto ispirata e, soprattutto, mi sento meglio.
Oggi pomeriggio ho avuto la malsana idea di accendere la Tv e di sintonizzarla sul canale preferito dalla MERDAset per rovinare gli anime e, sentendo un pezzo di TG, mi si è inacidito il sangue nelle vene.
Peeeeerciò, go go One Pieceeee!

Solo che, in realtà, questa canzone si trova, in sottofondo, su una pagina di Tumblr (http://fairypiece.tumblr.com/) e non la trovo da nessun altra parte, quindi sto ricominciando ad agitarmi. Ma ci penserò dopo, per adesso devo parlare d'altro e non posso dilungarmi troppo, ahimè.

Dunque, sì. Il racconto della mia estenuante battaglia contro Nicholas il Rinnegato riprende!





MAVIS VS NICHOLAS IL RINNEGATO, parte seconda (cit. Sword Art Online)






Entro domenica sera, tutti i regali che avevo deciso di fare si trovavano sotto l'albero. 
Non posso non ammettere che, ogni qualvolta andavo a mettervene uno appena incartato, non potevo fare a meno di curiosare per capire quali fossero quelli destinati a me. E chi non lo fa? 
Ma, più che altro, il mio nobile (credici!) motivo era costituito dal fatto che sapevo già che avrei ricevuto un libro; tuttavia, data la mia infinita lista che non finirò mai, non sapevo quale titolo fosse. E quando si parla di libri, mi viene una gran fame. No, non mangio carta (anche se c'era una mia compagna delle elementari che amava masticare gomme da cancellare), ma era per dare un'idea. 
In poche parole, fremevo! Come solo dei bambini dai 4/5 anni in su possono fremere la notte della vigilia.
Peccato che io mi trovassi in questo stato già dalla notte prima, e quella prima ancora, e quella prima ancora. 




THE FINAL ROUND
La mattina della Vigilia ho oziato a più non posso. Dovevo smaltire tutto lo stress accumulato nel meraviglioso centro commerciale, dove la gente è così dolce e gentile - soprattutto dato il grande spirito natalizio - che non può far a meno di dar spintoni a destra e a manca, cercando di superare con innocente nonchalance persone che, la fila alla cassa, la fanno da quando sono arrivate. Acqua passata, così tanto passata che non metterò più piede lì per il prossimo anno. Troppa gentilezza fa male. 
Comunque, tornando a pensieri più felici, dopo aver oziato.. non ricordo come ho occupato il pomeriggio. E sono passati solo pochi giorni! Ah, sì, sono andata a far la spesa per il giorno dopo. Ma non è importante. 
Sto dicendo un mucchio di cose inutili, quindi forse è meglio arrivare direttamente alla sera della vigilia (solo io noto come il pomeriggio prima di una serata per cui hai delle aspettative sia sempre così.. piatto?).

I giorni di festa sono quelli che più amo, in quanto non devo sentirmi in colpa per quello che mangio. Non in quel momento, almeno (tanto ci sono gli altri giorni per farlo). Quella sera il menù è stato composto da pizze e scacciate di vario tipo, biscotti e panettone fatti in casa. Estasi, inutile dirlo.
Vabè, la serata è passata e blabla. Mezzanotte, momento della verità. Ho fatto gli auguri a tutti e ho aspettato che aprissero il loro regali. Nel frattempo, in mano, avevo l'oggetto delle mie brame, non ancora scartato. Col senno di poi, mi sento un'idiota, in quanto non c'era bisogno di tutte 'ste cerimonie, come si suol dire. Però è questo il bello: mi sono sentita pienamente un'idiota di 5 anni, in tutto il mio essere. 


I feel like we love them so much, were allowed to laugh at them. :)


Ho aperto la confezione, senza guardare dentro. Ho tastato il libro, cercando di capire, secondo la mia graaande intelligenza, di quale titolo si trattasse. A quel punto, *rullo di tamburi*, mi sono sentita come qualcuno in procinto di annunciare il vincitore di qualcosa. O meglio, mi sono sentita come Charlie - nella versione più recente de "La fabbrica di cioccolato" - quando deve scoprire se la sua barretta di cioccolato è accompagnata dal biglietto d'oro. E io l'ho trovato (grazie a mio fratello che, come sempre, sa come azzeccare i miei gusti).

Ebbene, quando ho abbassato lo sguardo, sulle mie mani c'era la "pietra miliare" - il libro contenente la trilogia completa de "Il Signore degli Anelli", di cui ho amato i film. 



Tuttavia, non avevo ancora avuto la possibilità di leggere questa fantastica storia e, nell'ultimo periodo, non potevo togliermelo dalla testa. Questo perché, ogni volta, ho avuto la dimostrazione che, se la storia rappresentata in un film affascina, il libro lo farà ancor di più.

Ad ogni modo, caro Nicholas il Rinnegato, non posso dire che la mia barra degli HP fosse in ottime condizioni, ma io, modestamente, ti ho stracciato (che metafore da nerd, buuuu!)

(Forse sarebbe meglio dire che il maggior merito va a mio fratello, autore del regalo, ma non fa niente)


Adesso, mi aspetta una bella pizza.


(pizzapizzapizzapizzapizza)

- Mavis  =^_^=


Regali difettosi? - Mavis vs Nicholas, part 1

Suppongo che adesso - ore 11.58 del mattino - dovrei dire qualcosa, del tipo: "Saalvee mondo! Che bella giornata! Tanti arcobaleni a tutti!"

...Ma anche no!
Piuttosto, me ne tornerei volentieri a letto.

Facendo un resoconto delle giornate precedenti, è appena passato il Natale. Per quanto mi riguarda, è stato abbastanza tranquillo, non una delle solite rimpatriate tra parenti. Ma mi sta bene anche così.
..Questo è quello che mi piacerebbe pensare, ma, non è vero, non mi sta affatto bene. È da qualche tempo che non c'è più quella bella atmosfera che ha caratterizzato ogni Natale fino a un paio di anni fa. Troppe tensioni, troppi disguidi. I soliti parenti serpenti.
Comunque, non voglio star qui a lamentarmene. Stanotte ho dormito così bene che sarebbe un peccato.
Tra l'altro, una delle cose belle di QUESTO Natale è stato il poter fare dei regali col cuore, e non per costrizione o usanza. Pochi, ma davvero voluti. E mi sono anche divertita, a farli! Non sto qui ad elencarli tutti, nonostante siano solo cinque (anzi, tecnicamente, quattro), ma è giusto che il mondo (tanto lo so che nessuno leggerà mai, quindi va bene) sappia del mio rapporto di amore/odio con i fantaaaastici centri commerciali (spero si noti che sono sarcastica).






MAVIS VS NICHOLAS IL RINNEGATO, parte prima (cit. Sword Art Online)



ROUND 1
Iniziamo con il regalo fatto a mio fratello.
Essendo anche lui un NERD (in senso positivo, eh), come la sottoscritta, la mia meta era il reparto videogames di Saturn, unico posto decente presente al centro commerciale. No, GameStop non mi vedrà mai mettere piede lì dentro. Comunque! Ero insieme a mia madre. Entriamo, e subito cerchiamo di capire dove sia il reparto di nostro interesse. Non vedendolo, chiedo informazioni ad una commessa. Questa, molto gentilmente, indica la direzione. Non vi sto a dire che era esattamente dietro di noi e che c'era la scritta VIDEOGAMES a caratteri così grandi che avrei potuto vederla anche senza occhiali. Un genio, eh?
Ridendo sotto i baffi, io e mia madre ci dirigiamo lì. Dopo qualche minuto di ricerca, trovo quello che mi interessa, ovvero: Uncharted 3. Fin qui, tutto bene.
In cassa, arriva il mio turno. Ora, il prezzo del videogame era un Tot e 99 cent. (non starò qui ad esprimere la mia opinione su questi prezzi-presa-per-il-culo, o non finirei più di scrivere). Pago e aspetto che il tizio mi dia lo scontrino. Me lo dà, insieme a quel dannato centesimo.
Beh, io di solito non esprimo sempre ad alta voce quello che penso. Stavolta, invece, il mio cervello era in difetto.
Guardo il centesimo, guardo il tizio della cassa. Ridendo, dico: "No, ma se lo può tenere!"
Ah, avrei voluto fotografare la sua espressione! Se i suoi occhi fossero stati fulmini, sarei già bella e stecchita.




Giorno seguente, ROUND 2: regalo per mio padre.
Stavolta, ero con mio fratello. Abbiamo deciso di prendergli un capo d'abbigliamento, ma tralascio la descrizione della fatica che abbiamo fatto per trovarne uno adatto a lui. Tuttavia, questo è niente. Purtroppo, non essendoci campo dentro il negozio, dovevo puntualmente uscire fuori, in modo da poter chiamare mia madre e chiederle consigli. Ad un certo punto, una delle tante e tante volte in cui esco per tale motivo, suona l'allarme. Momento di panico. Mille pensieri diversi si affollano nella mia testa, tra cui: "E se qualcuno mi ha messo qualcosa in borsa?" oppure "E se avessi una personalità cleptomane senza saperlo?", eccetera eccetera. Avrei dovuto fare una foto anche alla faccia del tizio della sorveglianza, che se la rideva sotto i baffi guardando la mia espressione di paura/sorpresa/sgomento/terrore.

Alla fine, era l'apparecchio ad essere difettoso.
So lovely, huh?


Ad ogni modo, adesso sono le 13.46 e io dovrei tanto - ma proprio tanto - mettere qualcosa sotto i denti.
Nel frattempo, cercherò di interrogarmi sul perché io abbia impiegato così tanto tempo a scrivere così poco.

Alla seconda parte! *


- Mavis & Nicholas =^_^=